Le Spiagge di Scalea

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indietroChiesa di San Nicola in Platea

Ai piedi del Centro Storico vi è l’imponente struttura della Chiesa di San Nicola in Platea, per raggiungerla bisogna varcare Porta della Marina, una delle quattro porte d’entrata all’antico borgo, e salire una serie di scalinate. Il termine “in Platea” deriva dal latino platea, ossia "strada larga, piazza". Si accede infatti al luogo sacro da un ampio cortile, in cui sono presenti anche due finestroni a volta da cui si gode di una vista panoramica. Per gli scaleoti è la "Chiesa di sotto", nella zona più alta del Centro Storico vi è la "Chiesa di sopra", ovvero la Chiesa di Santa Maria d'Episcopio. Costruita nel XI secolo, epoca normanna, su una preesistente struttura romana era un luogo di culto che dipendeva dall'Abbazìa della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni. Nel corso dei secoli ha subìto numerosi rimaneggiamenti che ne hanno cambiato la struttura e la forma originale. L’interno, a navata unica, presenta stucchi decorativi e diversi affreschi sulle pareti. Dietro l'altare maggiore viene conservato un imponente dipinto ad olio, del XVII secolo, raffigurante la Madonna del Carmine, tra San Nicola e San Carlo Borromeo, dipinta da Giovàn Bernardo Azzolino. All’ingresso, sul lato sinistra della navata, si accede alla Cappella di Santa Caterina d’Alessandria, costruita nel XIV secolo per volontà della nobile famiglia dei Romano, adibita in seguito a cappella funeraria: custodisce infatti, il sarcofago dello scaleoto Ademaro Romano, ammiraglio della flotta Angioina, morto verso la metà del XIV secolo, opera della scuola di Tino da Camaino. Secondo diversi storici, nel XVI secolo, durante un saccheggio da parte dei pirati saraceni, il sepolcro di Ademaro Romano fu profanato dall'ammiraglio ottomano Dragut, il quale, dopo averlo aperto e danneggiato, rubò la spada d’argento dell’ammiraglio. Nella cappella vi sono vari affreschi ed una pala d'altare raffigurante Sant'Antonio da Padova, realizzata nel XVI secolo da Dirck Hendricks. Da una scaletta, a destra dopo l'ingresso, si scende nella Cripta dell'Addolorata: nell'atrio una lapide con incisioni in latino, ricorda che qui vi è la tomba del filosofo Gregorio Caloprese, uno degli illustri personaggi della cultura scaleota. Tipica dell'architettura bizantina è la volta a crociera, con tre navate divise da colonne. Alle pareti affreschi del '500, dietro l’altare la nicchia con la statua della Madonna Addolorata vestita su modello spagnolo.

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© Gerardo Iannella